UZBEKISTAN: informazioni utili

“Se Samarcanda è la meraviglia della terra, Bukhara è la meraviglia dello spirito” (detto uzbeko).

INFORMAZIONI UTILI

Fuso Orario: +4 ore rispetto all’Italia; + 5 ore (con l’ora solare).

Lingua: L’uzbeko è la lingua ufficiale, appartenente al ceppo turco. Molto diffuso il russo, poco l’inglese. Altre lingue locali minori: tagiko e karakalpako. Dai primi anni 90 si utilizzano i caratteri latini, mentre in precedenza erano in uso i caratteri cirillici.

Religione: L’80% della popolazione uzbeka è mussulmana sunnita, circa un 15% è sciita ed il restante 5% si divide tra le minoranze Russo-Ortodossa, Romana Cattolica, Ebraica. In Uzbekistan è riconosciuta la libertà di culto.

Documenti: Passaporto con validità residua di almeno sei mesi. Il visto deve essere rilasciato in anticipo in Italia, sono necessari almeno 15 giorni per l’ottenimento del visto. Esso viene concesso inviando in ambasciata il passaporto, 4 fototessera, il questionario compilato e l’invito da parte del tour operator locale.

Telefono: Prefisso internazionale dall’Italia per chiamare l’Uzbekistan: 00998. Prefisso interno per Tashkent 71, per Samarcanda 66. Ricordiamo che i prefissi italiani che seguono il prefisso internazionale mantengono lo 0 iniziale. Diffusa la telefonia mobile.

Clima: Il clima è tipicamente continentale. Estati spesso molto calde, con una temperatura media sui 30°C e picchi sui 45-50 °C in luglio nelle zone a Sud; altrimenti sull’altopiano generalmente non supera i 25-27°C. Gli inverni sono freddi (in certe zone si arriva anche a -15°C / -20°C nel mese più freddo che è gennaio), ma le precipitazioni sono limitate. La temperatura media in inverno varia tra gli 0°C e i -8°C.

Abbigliamento: Consigliati abiti leggeri in cotone durante i mesi estivi. Capi di abbigliamento pesante, nell’inverno. Non dimenticate un cappello, occhiali da sole, creme protettive, abiti e scarpe comode per le escursioni. Si consigliano abiti che coprono bene gambe e braccia per le visite nei luoghi religiosi, sobrietà e discrezione, nel rispetto della cultura e delle tradizioni locali, evitando di indossare in bella mostra gioielli e oggetti di valore.

Valuta: L’unità monetaria è l’Uzbek Sum (UZS). Sebbene gli EURO vengano accettati, è consigliabile procurarsi dei dollari americani in anticipo. Vi è la possibilità di cambiare la valuta presso le banche o negli hotels al cambio ufficiale. E’ proibito cambiare valuta al mercato nero. Accettate le più diffuse carte di credito negli hotels e nei luoghi di maggiore affluenza turistica. Le banche sono aperte dal lunedì al venerdì dalle 09:30 alle 17:30.

Artigianato e Shopping: L’artigianato uzbeko è molto ricco e vario. Una tradizione di secoli e secoli, diversificata per città e villaggi che si sono specializzati in particolari settori dell’artigianato; una vasta ricchezza nella scelta dei materiali, delle tecniche e dei motivi ornamentali preferiti. Negli ultimi tempi, a seguito della dichiarazione di indipendenza dell’Uzbekistan, si sta incentivando il recupero della tradizione culturale e dell’artigianato in particolare.

Attualmente rivivono quindi le arti della lavorazione della ceramica, il cesello e lo sbalzo su metallo, la lavorazione della pietra, gli stucchi e l’intaglio del legno. Ricca la produzione locale di gioielli, tessuti (soprattutto seta) ricamati in oro, coperte e tappeti, oggetti in cuoio, ecc. La ricca produzione artigianale uzbeka può essere acquistata nei laboratori specializzati presenti nelle maggiori città. E’ in forte crescita la richiesta di oggetti e souvenir personalizzati. I negozi tradizionali offrono una vasta varietà di articoli tra i quali meritano menzione i tipici suzani (arazzi), ceramiche, miniature, seta lavorata a mano, come i khan-Atlas. Un giro nei bazaar, soprattutto quelli di Bukhara e Samarcanda, sono è un’esperienza da non perdere.

Cucina tipica: Il Plov è il piatto tipico di tutti i giorni, servito anche durante le feste. Si tratta di uno spezzatino di montone e cipolla, with onions, rape o carote finemente affettate e riso stufato. Shashlyk, meglio conosciuto come kebab, carne di montone grigliata e servita con cipolla a fette e non (dischi di pane non lievitato). Fagottini di carne stufata e verdure varie (samsa), vengono cotti nei tandyr (tradizionali forni in terracotta dalla forma cilindrica e riscaldati a carbone. Zuppe, ravioli, ed altri piatti sempre a base di carne e verdure, accompagnati da pane o riso, più o meno speziati costituiscono la cucina tipica uzbeka. In estate ed autunno c’è una ricca varietà di frutta: uva, melograno, albicocche – queste ultime vengo anche seccate per essere mangiate durante tutto l’anno – meloni e angurie. Il thè verde per gli uzbechi è la bevanda per eccellenza. Chai-khanas (sale da thè) si trovano ovunque.

Il Lago di Aral: Il Lago di Aral, una delle più grandi catastrofi ambientali della terra (“il più grave nella storia dell’umanità” secondo Al Gore nel suo libro “Earth in the balance”), per l’eccessivo sfruttamento delle acque dei suoi immissari ai fini dell’irrigazione delle piantagioni di cotone ai tempi della politica sovietica. Il Lago di Aral è diminuito ad un decimo (nel 2007) della sua dimensione naturale. Varie proposte e tentativi di recupero sono stati fatti, altri sono attualmente in progetto.

Khan-Atlas: una leggenda narra la nascita della particolare seta “Khan-Atlas”. Essa prende il nome da un governatore della regione di Margilan. Egli aveva quattro mogli quando decise di sposarsi per la quinta volta, invaghito della bella figlia di un artista. L’artista chiese al khan di cambiare idea ed egli gli disse che lo avrebbe fatto solo se avesse prodotto qualcosa che fosse più bello della ragazza. Dopo una notte insonne e infruttuosa, all’alba l’artista uscì di casa e andò a sedersi, disperato, lungo la riva di un ruscello. Vide ad un tratto, nell’acqua che scorreva, i riflessi delle nuvole e dei colori dell’arcobaleno, decise di riprodurre tale bellezza su un tessuto. Portò così al khan una seta multicolore di straordinaria bellezza, che quest’ultimo giudicò come una delle cose più belle che egli avesse mai visto e rinunciò quindi a sposare la figlia dell’artista.

Per saperne di più… www.viaggiaresicuri.it